Piatti vintage da scoprire nei mercatini dell’usato: modelli, segni distintivi e curiosità da collezione.
I mercatini dell’usato, i negozi vintage e le piattaforme online dedicate agli oggetti di seconda mano nascondono più di quanto sembri. Tra vestiti retrò e mobili vissuti, c’è una sezione spesso trascurata che può riservare sorprese inaspettate: quella delle stoviglie. Piatti, vassoi e ciotole possono sembrare un insieme disordinato e senza valore, ma basta un’occhiata più attenta – e un po’ di pazienza – per scovare pezzi unici, a volte rari, spesso affascinanti. Alcuni sono decorativi, altri ancora utilizzabili per servire in modo originale, e diversi hanno acquisito valore nel tempo, soprattutto se firmati da manifatture storiche o legati a mode particolari come il cabbageware o lo zodiaco pop anni ’70.
I piatti che raccontano storie: tra design, rarità e fascino nostalgico
Molti interior designer concordano: i piatti vintage non sono solo utensili da tavola, ma veri e propri oggetti narranti. Lo spiega bene Andrew Suvalsky, designer newyorkese, che sottolinea come questi oggetti trasmettano personalità e memoria, più di qualsiasi oggetto nuovo. Il collezionismo di piatti nasce proprio da questo: riconoscere nelle forme, nei colori e nei decori un’estetica che attraversa il tempo, portando con sé mode, influenze culturali e gusti di epoche passate.
Un esempio emblematico è la ceramica Wedgwood, in particolare quella nella classica combinazione blu e crema. Conosciuta fin dal XVIII secolo, è oggi molto ambita nei mercatini. Il suo timbro sul retro, con la dicitura Made in England, è il primo segno da cercare per verificarne l’autenticità. I modelli più antichi o fuori produzione possono raggiungere cifre considerevoli, soprattutto se ben conservati.
Non mancano poi le stoviglie in forma di cavolo – il cosiddetto cabbageware – tornate alla ribalta grazie alla nostalgia per lo stile anni ’70. Questi oggetti, che imitano le foglie del cavolo o della lattuga, sono ricchi di texture e spesso realizzati con grande attenzione ai dettagli. Creati inizialmente dal portoghese Rafael Bordallo Pinheiro, sono stati ripresi anche da altri produttori come Carlton Ware o Olfaire. Nonostante le imitazioni, anche le versioni più recenti hanno un impatto visivo forte e si prestano bene a essere esposte, oltre che usate.

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A sorpresa, una delle categorie più curiose e ricercate è quella dei piatti a tema zodiacale, esplosi tra gli anni ’60 e ’70. Casey O’Rourke, collezionista ed esperta di vintage, spiega che un set completo con tutti e 12 i segni è difficile da trovare, ma molto ambito. Che siano in porcellana dipinta, in vetro con bordi dorati o in ottone, questi oggetti oggi sono usati più come elementi decorativi che da servizio. Proprio per questo, la loro rarità e originalità grafica li rendono desiderabili.
Valore estetico e collezionistico: come riconoscere i pezzi da non lasciarsi sfuggire
Chi ha familiarità con le stoviglie del Novecento sa che marchi come Lenox hanno firmato modelli eleganti e ricercati. I set degli anni ’50 e ’60, in particolare, uniscono raffinatezza formale e minimalismo dorato, ideali per interni contemporanei ma con richiami vintage. I più celebri – Eternal, Tuxedo, Holiday – hanno dettagli precisi e venivano spesso prodotti in quantità limitate. I pezzi in condizioni perfette, se completi di set, possono valere anche centinaia di euro, secondo la disponibilità sul mercato.
Tra i più particolari ci sono i piatti da ostriche, riconoscibili per la tipica forma smerlata e gli incavi profondi pensati per contenere i molluschi. Apparsi nel XIX secolo, questi piatti sono spesso realizzati in porcellana iridescente e sono amati per la loro capacità di riflettere la luce. I modelli più apprezzati sono quelli francesi di Limoges, ma anche versioni non marchiate possono sorprendere, a patto che i dettagli siano precisi e ben conservati. Questi oggetti sono spesso venduti singolarmente, ed è comune usarli in set da tre come pezzi d’arredo.
Infine, i piatti in maiolica a rilievo rappresentano un’altra categoria da esplorare. Questi vassoi, spesso ovali e ricchi di colori vivaci, raffigurano frutta, fiori o animali ed erano decorati con uno smalto lucido che dona brillantezza e profondità. Alcuni dei produttori più noti sono George Jones, Copeland, Sarreguemines e di nuovo Wedgwood. Per verificarne l’autenticità, conviene cercare segni distintivi sul retro – timbri o incisioni – e osservare la definizione dei rilievi, che deve essere netta. Anche le riproduzioni moderne, se ben fatte, mantengono un grande impatto visivo e possono trasformare una mensola anonima in un angolo espositivo di grande effetto.
Chiunque frequenti mercatini o navighi tra le offerte dei portali di seconda mano dovrebbe dare un’occhiata più attenta al reparto piatti. Alcuni oggetti che sembrano solo curiosi possono raccontare molto di più di quanto si creda. E in certi casi, possono anche diventare investimenti di valore.
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