Un’iniziativa tra Amsa e Deliveroo aiuta i cittadini a capire dove buttare il packaging del cibo ordinato online
Nel caos quotidiano fatto di confezioni unte, contenitori ambigui e materiali misti, capire dove buttare gli imballaggi del cibo d’asporto è diventato un piccolo incubo domestico. Soprattutto a Milano, dove il volume del food delivery continua a crescere. Proprio per questo motivo Amsa e Deliveroo hanno rinnovato il loro accordo per introdurre sacchetti in carta riciclabile con QR code: un semplice gesto, quello di inquadrare il codice con lo smartphone, che sblocca tutte le istruzioni per una corretta raccolta differenziata. L’iniziativa è stata presentata in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente (World Environment Day), che si celebra ogni anno il 5 giugno dal 1975, per sensibilizzare su temi di sostenibilità urbana e ambientale.
Come funziona il sacchetto con QR code e perché può fare la differenza
Il progetto pilota prevede che ristoranti partner di Deliveroo utilizzino sacchetti di carta su cui è stampato un QR code: chi riceve il pasto può scansionarlo e accedere a una guida digitale su dove gettare ogni componente del packaging. Non solo: anche i ristoratori ricevono una comunicazione interna con istruzioni sui materiali più sostenibili da usare per l’imballaggio, così da ridurre l’impatto già all’origine.
Dietro questa idea c’è un’esigenza concreta: il cittadino medio spesso sbaglia a differenziare, perché non conosce le regole o perché i materiali sono ambigui. Il cartone della pizza unto, per esempio, va nella carta, purché non ci siano residui di cibo. Le bacchette di legno si buttano nell’organico, mentre le posate di plastica vanno nell’indifferenziato, salvo che siano compostabili. Le bottiglie di vetro devono essere svuotate e private del tappo. Sono piccoli gesti, ma che insieme fanno la differenza in una città che punta ad alzare ancora la qualità della sua raccolta differenziata.

Come funziona il sacchetto con QR code e perché può fare la differenza – spazioeco.it
Il QR code è un modo diretto e pratico per risolvere dubbi senza perdere tempo. È pensato per un target urbano, abituato a usare lo smartphone per tutto, e che spesso si trova a dover decidere dove buttare qualcosa in pochi secondi. Questo strumento non si limita a dare risposte: educa, semplifica, responsabilizza. E fa capire che anche una vaschetta d’alluminio o una bottiglietta possono diventare valore, se correttamente smaltiti.
Le dichiarazioni di Amsa e Deliveroo e l’obiettivo comune per Milano
Secondo Marcello Milani, amministratore delegato di Amsa, l’azienda sta lavorando per adattare i servizi ai nuovi stili di vita dei milanesi, come il crescente utilizzo del food delivery. «Abbiamo scelto di rafforzare la collaborazione con Deliveroo – ha dichiarato – proprio per rendere più semplice la separazione dei rifiuti derivanti dai pasti ordinati online. Il QR code è un modo immediato e smart per aiutare i cittadini in tempo reale».
Deliveroo, dal canto suo, ribadisce l’impegno verso la sostenibilità attraverso il proprio general manager per l’Italia, Matteo Sarzana, che parla di «un passo avanti nella campagna di sensibilizzazione ambientale avviata con Amsa». Secondo Sarzana, infatti, la chiave del cambiamento sta nel rendere accessibili e comprensibili le regole, partendo da un gesto semplice come scansionare un codice.
L’obiettivo condiviso è quello di cambiare le abitudini senza chiedere sforzi impossibili: bastano un sacchetto di carta, un QR code e una buona comunicazione, per avvicinare la sostenibilità alla vita quotidiana delle persone. Milano si propone ancora una volta come laboratorio nazionale di innovazione urbana, e lo fa partendo dalla spazzatura. Una piccola rivoluzione, in tasca.
Posate di plastica, cartone della pizza e lattine: sbagli se butti gli avanzi così (e rischi tantissimo) - spazioeco.it








