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Piumone pulito e profumato, tutti i segreti per un lavaggio perfetto che lo farà sembrare appena comprato

PiumonePiumone pulito e profumato, tutti i segreti per un lavaggio perfetto che lo farà sembrare appena comprato - spazioeco.it

Un elemento essenziale del letto invernale va lavato nel modo corretto per restare igienico e durare nel tempo.

Quando arriva il freddo, il piumone torna a essere l’alleato più importante del riposo. Si infila nel sacco copripiumino, si scuote ogni mattina, si cerca con i piedi sotto le lenzuola. È lì ogni sera da ottobre a maggio, eppure spesso ci si dimentica che va lavato con regolarità, esattamente come il resto della biancheria da letto. Anche se non tocca la pelle direttamente, perché separato dal sacco, il piumone accumula umidità, polvere, acari e tracce d’uso. Lavarne uno non è un gesto frequente, ma diventa necessario. Farlo bene fa la differenza tra mantenerlo soffice, profumato e funzionale oppure ritrovarsi con un tessuto infeltrito, una piuma appallottolata o – peggio – una copertura da buttare.

Quando lavare il piumone e quali metodi usare per evitare danni

La frequenza minima raccomandata è una volta l’anno, in genere a fine stagione fredda, quando si ripone in attesa del prossimo autunno. Ma sempre più persone scelgono di lavarlo anche prima dell’uso, per togliere odori di chiuso, tracce di umidità o semplicemente per rinfrescarlo. L’alternativa è il lavaggio al bisogno, nel caso in cui si macchi o venga usato in modo più intensivo, magari in ambienti più umidi o meno arieggiati.

Se la lavatrice di casa ha una capienza adeguata – almeno 10 o 11 kg – il lavaggio casalingo può funzionare, ma servono attenzioni. Il programma deve essere delicato, con temperatura moderata e centrifuga non troppo aggressiva. I piumoni in fibra sintetica possono arrivare fino a 60 gradi o più, quelli in piuma naturale richiedono acqua tiepida e asciugatura lenta. Alcuni modelli specifici, come quelli in lana di alpaca, non vanno oltre i 30°.

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Quando lavare il piumone e quali metodi usare per evitare danni – spazioeco.it

Molti produttori, tra cui DaunenStep, consigliano di usare sapone neutro, evitare ammorbidenti e preferire l’asciugatura in macchina, se fatta a basse temperature. L’asciugatrice, oltre a essere più rapida, aiuta a distribuire meglio l’imbottitura e a prevenire i cattivi odori. Ma c’è un limite: se la macchina è piccola, il piumone non gira bene, rimane bagnato dentro e rischia di marcire.

Quando non si ha a disposizione una lavatrice capiente, resta la possibilità del lavaggio a mano. Richiede una vasca da bagno, molto tempo libero e una certa forza fisica. Si mette in ammollo con acqua e sapone, si strizza, si risciacqua più volte. È un metodo faticoso, da riservare a chi ha esperienza o a chi non ha alternative. Va evitato il sole diretto nell’asciugatura, perché rovina i tessuti, mentre è consigliato arieggiare spesso la camera per prevenire la formazione di umidità interna.

Un’altra opzione, usata sempre più spesso per i tessuti delicati, è il lavaggio a secco casalingo. Si utilizza uno shampoo specifico, si passa con una spugna umida, si spazzola a fondo. Non è un vero lavaggio, ma funziona per rinfrescare senza smontare tutto.

Trapunta o piumone? Come cambiano i lavaggi (e cosa controllare prima di iniziare)

Una distinzione che spesso confonde è quella tra piumone e trapunta. Il primo è più compatto, pensato per essere inserito nel sacco copripiumino, ed è meno ingombrante da maneggiare. La seconda è un pezzo unico, più grande e pesante, spesso usato sopra il letto come copertura completa. Lavare una trapunta è più complesso perché difficilmente entra nella lavatrice domestica. Richiede più spazio per il risciacquo, più tempo per l’asciugatura e, in molti casi, una lavanderia self-service o professionale.

I tessuti possono sembrare simili, ma ogni etichetta racconta una storia diversa. Le trapunte di piuma d’oca non tollerano sbalzi di temperatura, mentre quelle in microfibra sono più resistenti. Alcuni modelli di Cinelli Piume e Piumini, ad esempio, specificano gradi e cicli compatibili, vietano il sottovuoto e raccomandano sacche traspiranti per la conservazione. Non rispettare queste istruzioni vuol dire rischiare di rovinare in modo irreparabile un prodotto costoso.

Il momento ideale per lavare e mettere via trapunte e piumoni è la primavera, quando l’aria è abbastanza mite per far asciugare all’aperto ma non troppo calda da rovinare i materiali. Se non si ha lo spazio sufficiente, è meglio optare per una lavanderia a gettoni, anche solo per l’asciugatura.

Chi tiene molto al proprio piumone, lo sa: non basta metterlo sul letto per stare al caldo. Serve cura, attenzione, lavaggi periodici. E, come sempre accade con gli oggetti che usiamo ogni giorno, sono i piccoli gesti a fare la vera differenza.

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