Seguendo questi accorgimenti, i maglioni di lana possono mantenere la loro bellezza e funzionalità per molti anni, regalando un comfort unico.
Con l’arrivo della stagione fredda, indossare un caldo maglione di lana diventa un piacere irrinunciabile, ma mantenerlo in condizioni perfette richiede attenzione e cura specifica.
Come lavare un maglione di lana senza infeltrirlo è una domanda comune, soprattutto tra chi desidera preservare i capi per decenni, proprio come facevano le nostre nonne, capaci di far durare un capo in lana anche 50 anni senza rovinarlo.
L’importanza di seguire le indicazioni sull’etichetta
Un passo fondamentale per prendersi cura dei maglioni in lana è leggere con attenzione l’etichetta di lavaggio, che contiene informazioni precise sulle modalità consigliate dal produttore. Questa piccola guida indica se il capo può essere lavato in lavatrice o solo a mano, la temperatura massima consentita e le precauzioni da adottare.
Ad esempio, il simbolo di una vaschetta con un numero rappresenta la temperatura massima (generalmente 30°C per la lana), mentre una X o una doppia linea indicano che è meglio evitare la lavatrice.
Se sull’etichetta compare il simbolo con la mano immersa nell’acqua, il riferimento è al lavaggio a mano, il metodo più sicuro per capi delicati come quelli in cashmere, che richiedono una manipolazione molto gentile.
Temperature, detergenti e ciclo di lavaggio: le regole d’oro
Il maggiore rischio per la lana è l’infeltrimento, causato da sbalzi di temperatura e movimenti eccessivi. La temperatura deve restare sempre bassa e costante: acqua fredda o tiepida (mai superiore ai 30-40°C) è la scelta migliore per mantenere morbidezza e forma originale. L’acqua calda, infatti, provoca il restringimento delle fibre e rende il maglione rigido e inutilizzabile.

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In lavatrice, è fondamentale selezionare il programma delicato o specifico per la lana, con una centrifuga ridotta al minimo o disabilitata, per evitare di stressare le fibre. Per una protezione extra, è consigliabile inserire il maglione in un sacchetto a maglie fini che ne riduca l’attrito con gli altri capi.
La scelta del detersivo è altrettanto cruciale: devono essere utilizzati prodotti specifici per la lana, privi di enzimi aggressivi e in quantità ridotte rispetto ai normali detersivi. L’uso dell’ammorbidente è generalmente sconsigliato, poiché può appesantire le fibre e compromettere la morbidezza naturale del tessuto. In alternativa, un rimedio naturale ed efficace è l’aceto bianco, che mantiene elastica la lana, elimina cattivi odori e funge da antibatterico naturale.
Asciugatura e recupero dei maglioni infeltriti
L’asciugatura è una fase critica: il maglione deve essere steso in piano su un asciugamano pulito, lontano da fonti di calore dirette. Evitare assolutamente di appendere il capo bagnato, per non deformare le fibre sotto il peso dell’acqua. Se il maglione è molto bagnato, è utile tamponare delicatamente con un asciugamano senza strizzare.
L’uso dell’asciugatrice è permesso solo se indicato sull’etichetta e con programmi a bassa temperatura e breve durata, ma è sempre preferibile l’asciugatura naturale.
Se, nonostante tutte le precauzioni, il maglione si è infeltrito, esistono soluzioni fai da te per cercare di recuperarlo, come l’immersione in acqua fredda con glicerina o bagni con ammoniaca e bicarbonato, che ammorbidiscono le fibre.
Anche un bagno di aceto può aiutare a ridare elasticità al tessuto. Questi rimedi funzionano meglio se applicati tempestivamente, prima che i danni diventino irreversibili.
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