Simboli lavaggio, asciugatura e stiratura: come leggerli sulle etichette per non rovinare i vestiti e scegliere temperatura e programmi corretti.
Ogni volta che compriamo una camicia nuova, un maglione di lana o un vestito delicato, l’etichetta interna sembra un piccolo manuale in miniatura. C’è la vaschetta che indica l’acqua, il cerchio che rimanda al lavaggio a secco, il triangolo per il candeggio, il quadrato con il cerchio per l’asciugatrice e infine il ferro da stiro. Tutto chiaro, almeno in teoria. Nella pratica, lo sappiamo, capita che un simbolo non venga interpretato bene e un tessuto si rovini già al primo lavaggio.
È il tipico errore domestico: si imposta un programma a caso, convinti che vada bene, e invece quell’abito si restringe, perde colore o si deforma. L’etichetta nasce proprio per evitare questi problemi e seguire le giuste regole permette di mantenere i capi in buono stato molto più a lungo. Molte icone sono universali e si trovano su quasi tutte le etichette presenti nelle case italiane.
La vaschetta indica che il capo si può lavare in acqua; se dentro compare una mano, significa che serve un lavaggio manuale, più delicato, e la temperatura non deve superare i 40 gradi. Se sotto il simbolo appaiono linee orizzontali, il messaggio è chiaro: ciclo delicato, centrifuga ridotta, ancora più cautela se le linee sono due. Il cerchio, invece, porta subito alla lavanderia. Indica che il tessuto va trattato a secco e non sopporta l’acqua. Dentro il cerchio possono esserci lettere come A, P o F, che servono ai professionisti per scegliere il solvente giusto. L’utente finale non ha bisogno di conoscerli nel dettaglio, basta sapere che un capo marcato così non deve entrare in lavatrice a casa. E già qui tanti sbagliano, convinti che “tanto un programma delicato va bene per tutto”.
Lavaggio, candeggio e asciugatura: cosa comunicano i simboli più comuni e come interpretarli in modo pratico
Il simbolo del triangolo apre il capitolo candeggio. Quando è vuoto significa che la candeggina è permessa; se dentro compaiono lettere come CL, vuol dire che si possono usare solo prodotti a base di cloro; quando invece si vedono tre linee oblique, la strada è ancora diversa: ammesso soltanto candeggio senza cloro. Nella vita reale questo passaggio viene spesso ignorato e si rischia di usare detergenti troppo aggressivi su capi delicati. Poi c’è la questione asciugatura, un tema che negli ultimi anni, con l’arrivo dell’asciugatrice in casa, ha cambiato le abitudini di tante famiglie. Il quadrato con cerchio dentro indica appunto la possibilità di asciugare in macchina. I puntini all’interno regolano la temperatura: uno per calore minimo, due per medio, tre per massimo. Una X sopra, inutile dirlo, vieta totalmente questo passaggio.

Lavaggio, candeggio e asciugatura – spazioeco.it
Non tutti i simboli riguardano l’asciugatrice. Il quadrato con linea verticale suggerisce di appendere il capo; due linee verticali chiedono una centrifuga ridotta prima di stendere; una linea obliqua invita a stendere all’ombra, per evitare scolorimenti. Se compaiono linee orizzontali, significa asciugatura in piano, spesso fondamentale per lana e cashmere per non deformare il tessuto. Una linea orizzontale e una obliqua insieme? Piano e ombra.
Due linee orizzontali più una obliqua? Ancora più precauzioni, segno che abbiamo tra le mani un indumento molto delicato.
Il ferro da stiro, ultimo simbolo ma forse il più intuitivo, porta con sé i puntini della temperatura: uno significa massimo 110°C, due circa 150°C, tre fino a 200°C. Anche qui, una X vuol dire vietato stirare. È l’errore tipico con capi tecnici o sintetici: un passaggio veloce di ferro e il tessuto si rovina irreparabilmente. Non a caso le etichette insistono para chiaramente sul controllo del calore.
Stiratura e cura finale: piccoli dettagli che proteggono fibre e colori nel tempo
Sapere interpretare correttamente i simboli significa non solo evitare danni ma anche prolungare la vita degli indumenti. Il ferro usato alla temperatura sbagliata può lasciare segni lucidi su cotone e lino, la centrifuga eccessiva può rovinare la lana, un’asciugatura troppo calda può restringere jeans e t-shirt. Non è un manuale complicato, è una serie di indicazioni nate per proteggere tessuti e colori. Capita, certo, di pensare “vabbè, tanto viene bene lo stesso”, e poi trovare un pullover ridotto della metà o una camicetta scolorita.
Leggere quelle icone aiuta anche a scegliere detergenti più adeguati e programmi meno aggressivi, e oggi le lavatrici hanno molte opzioni che possono facilitare la gestione dei capi delicati, dal ciclo lana ai programmi a vapore. La regola, alla fine, resta semplice: guardare l’etichetta prima di premere start. In un’epoca in cui si acquista spesso e velocemente, preservare ciò che abbiamo in armadio è quasi un gesto di cura quotidiana. Dietro ogni simbolo c’è un’indicazione precisa, frutto di standard condivisi. Basta un po’ di attenzione, una memoria visiva minima, e lavatrici e asciugatrici diventano alleati invece che rischi.
Lavaggio dei capi, guida all'etichetta: sei sicuro di conoscere tutti i simboli? Questo ti stupirà - spazioeco.it








