La zona nera della casa: gli oggetti che tocchi ogni giorno che non lavi mai e sono pieni di germi
Quando si pensa agli oggetti più sporchi che ci circondano, l’immaginazione corre subito al bagno. Eppure, il sedile del wc è spesso molto più pulito di altri oggetti comuni che maneggiamo ogni giorno senza troppe precauzioni. Diversi studi condotti da università e laboratori di microbiologia dimostrano che smartphone, tastiere, mouse e telecomandi ospitano quantità di batteri ben superiori a quelle riscontrate nel bagno. Il motivo è semplice: mentre il wc viene regolarmente disinfettato, molti dispositivi e superfici quotidiane vengono ignorati, creando un ambiente ideale per i microbi.
Lo smartphone e la tastiera sono tra gli oggetti più contaminati
Secondo un’analisi condotta su studenti delle scuole superiori, i telefoni cellulari trasportano fino a dieci volte più batteri del wc. In media, un singolo smartphone ospita oltre 17.000 copie di geni batterici, inclusi patogeni pericolosi come Streptococcus, MRSA ed E. coli. Gli esperti spiegano che questo accade perché portiamo i telefoni ovunque, anche in bagno, esponendoli a germi aerosolizzati al momento dello scarico.
La situazione non migliora con le tastiere del computer, veri e propri paradisi per i germi. Ricercatori dell’Università dell’Arizona hanno scoperto che una scrivania media ha 400 volte più batteri di un sedile del wc, e che il 98,5% delle tastiere ospedaliere analizzate era colonizzato da microbi. I batteri sopravvivono tra i tasti, si nutrono di residui di cibo e si accumulano a causa della scarsa igienizzazione, soprattutto nei contesti condivisi.

Quanti batteri ci sono sul telecomando? Più di quanto immagini – www.spazioeco.it
Il mouse del computer è altrettanto problematico. Toccato per ore e raramente pulito, può accumulare centinaia di colonie batteriche, inclusi stafilococco aureo ed E. coli. Se si utilizza il mouse mentre si mangia, il rischio aumenta ulteriormente.
Anche il telecomando, spesso trascurato, è una vera bomba batterica. Uno studio ha rilevato la presenza di Enterobacter (un batterio fecale) a livelli 15 volte superiori rispetto al wc, oltre a lieviti, muffe e streptococco. Con una media di oltre 5.000 contatti l’anno e una percentuale altissima di mancata pulizia, il telecomando è tra gli oggetti più contaminati delle nostre case.
Maniglie, interruttori e la strategia per difendersi dai batteri
Maniglie delle porte e interruttori della luce sono tra le superfici ad alto contatto più ignorate in termini di pulizia. Secondo uno studio britannico, una maniglia d’ufficio può contenere fino a 30 volte più batteri di un wc, con oltre 600 unità di luce relativa rilevate tramite strumenti usati negli ospedali. Anche gli interruttori ospitano oltre 200 batteri per pollice quadrato, rendendoli tra le superfici più “infette” in ambienti condivisi.
La buona notizia, però, è che solo lo 0,1% dei microbi è realmente patogeno, e per le persone in buona salute non rappresentano un pericolo immediato. Tuttavia, la trascuratezza nelle abitudini igieniche può aumentare i rischi in presenza di soggetti fragili o durante la stagione influenzale.
Per difendersi è sufficiente adottare gesti semplici ma regolari. Gli smartphone andrebbero puliti almeno una volta al giorno con panni in microfibra leggermente umidi, evitando prodotti aggressivi. Le tastiere e i mouse vanno igienizzati ogni settimana, possibilmente con salviette disinfettanti, mentre i telecomandi richiedono una pulizia mensile, da intensificare in caso di malattia in casa. Le maniglie e gli interruttori dovrebbero essere puliti ogni giorno, soprattutto in ambienti ad alto passaggio.
Infine, lavarsi bene le mani resta il gesto più efficace: evita di usare lo smartphone in bagno, non toccarti il viso dopo aver usato oggetti condivisi e, se possibile, evita di mangiare alla scrivania. Piccoli accorgimenti che possono ridurre drasticamente la trasmissione batterica, proteggendo la salute senza cadere in inutili paranoie.
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