Tra gole spettacolari, cascate e alberi secolari, il Parco Regionale delle Valli Cupe è una meraviglia geologica e naturalistica ancora poco conosciuta.
Novembre segna il ritorno di cammini più lenti, dell’aria pulita e del foliage che trasforma i boschi italiani in scenografie da dipinto. Ma c’è un luogo in Calabria che in questo mese raggiunge il suo massimo splendore: il Parco Regionale delle Valli Cupe, un canyon profondo e selvaggio che ricorda da vicino i paesaggi aridi e scolpiti dell’Arizona. Lo ha detto per primo John Bouquet, naturalista belga, che lo ha definito “il segreto meglio custodito d’Europa”. E chi ci mette piede per la prima volta ha spesso la stessa impressione: di non essere in Italia. Canyon profondi, pareti verticali, cascate nascoste tra i faggi e sentieri che si snodano in un paesaggio fuori dal tempo.
Un canyon monumentale e 101 cascate: cosa aspettarsi dalle Valli Cupe
Situato nel comune di Sersale, in provincia di Catanzaro, il Parco delle Valli Cupe rappresenta uno dei luoghi naturalistici più affascinanti d’Italia, eppure poco noto al turismo di massa. La sua forza sta nella varietà di ecosistemi: il canyon, che si estende per oltre 12 km, è tra i più estesi d’Europa e si apre all’improvviso tra colline ricoperte di lecci e pini larici. Ai suoi piedi, gole strette e profonde che cambiano colore con la luce del giorno.

Parco delle Valli Cupe (Fonte FB @Riserva Naturale Regionale Valli Cupe ) – spazioeco.it
Qui si trovano ben 101 cascate, una più scenografica dell’altra. La più famosa è la Cascata del Crocchio, che cade da una parete verticale tra muschi e felci. Poco distante, nascosta in un piccolo bosco, la Cascata degli Allori è circondata da alberi secolari e si raggiunge solo a piedi. Camminando tra questi sentieri si ha spesso l’impressione di trovarsi in un set cinematografico, tra pareti di roccia, radure improvvise e suoni d’acqua.
Non mancano le presenze storiche. I resti della città settecentesca di Marcaglione, il Castello San Nicola e il monolite Petra Aggìallu, una formazione rocciosa monumentale, aggiungono una dimensione archeologica e culturale a un paesaggio già straordinario. È anche grazie a questa combinazione di natura, storia e biodiversità che le Valli Cupe sono state riconosciute come area protetta e affidate alla gestione di Legambiente Calabria.
Quando andare, come visitarlo e perché ottobre è il mese perfetto
Il Parco delle Valli Cupe può essere diviso in tre grandi aree escursionistiche: il Fosso Valli Cupe, che comprende il canyon e il massiccio di Monte Raga; il Torrente Campanaro, dove si trovano molte delle cascate; e la zona del Fiume Crocchio, popolata da gole, alberi monumentali e il celebre monolite.
Ogni area è percorribile in autonomia, anche in giornate separate, oppure si può scegliere un’escursione lunga per chi ha esperienza e vuole immergersi completamente nel paesaggio. Le escursioni più suggestive sono quelle che seguono il corso dei torrenti, dove il suono dell’acqua accompagna ogni passo. Il parco è aperto da marzo a novembre, ma ottobre è considerato il mese più bello: il clima è stabile, le foglie cambiano colore e gli eventi locali animano i sentieri.
L’accesso al parco è gratuito, ma per accedere al canyon è necessario prenotare una visita guidata con accompagnatori ufficiali, come richiesto dal regolamento di Legambiente. Le tariffe per una giornata di escursione con guida si aggirano attorno ai 50-60 euro, e includono spesso la narrazione naturalistica e culturale del territorio.
La zona è ancora fuori dalle rotte del turismo di massa, il che la rende ideale per chi cerca esperienze autentiche: nessuna folla, pochi rumori, tutto il tempo per osservare e respirare. Gli itinerari sono adatti anche a famiglie con bambini, purché accompagnati e ben attrezzati. Molti percorsi sono segnalati e alcuni prevedono visite ai piccoli musei locali, aperti proprio nei mesi autunnali per accogliere i visitatori stagionali.
Parco delle Valli Cupe (Fonte FB @Riserva Naturale Regionale Valli Cupe ) - spazioeco.it












