A pochi passi dal centro, il Parco delle Mura di Genova offre natura, forti e percorsi storici in un’area protetta di 600 ettari.
A Genova esiste un luogo dove la natura incontra la storia militare, un’area vasta e sorprendentemente poco frequentata dal turismo di massa. Il Parco delle Mura, situato su una fascia collinare che abbraccia la città, custodisce oltre 600 ettari di aree protette tra la Val Bisagno e la Val Polcevera. Il nome deriva dalle Mura Nuove, possenti fortificazioni costruite nel Seicento per difendere Genova da attacchi esterni. Si tratta di una delle opere murarie più estese d’Europa, e oggi forma il cuore di un sistema naturalistico e storico unico. Passeggiare tra i sentieri del Parco significa ripercorrere secoli di storia, tra boschi fitti e forti che dominano il paesaggio dall’alto. È possibile partire dal centro cittadino e, in pochi minuti, raggiungere percorsi panoramici, salite verso i forti, ruderi nascosti e tracce di antichi acquedotti. L’accesso è semplice: funicolari, ferrovie a cremagliera e vecchie mulattiere collegano i quartieri genovesi alla zona collinare. Ma il Parco, nonostante il suo valore storico e paesaggistico, resta un luogo poco esplorato, quasi un segreto a cielo aperto.
Le fortificazioni tra le colline e i sentieri che le collegano
Dal punto di vista storico, il Parco delle Mura rappresenta un archivio all’aperto dell’architettura militare ligure. Le Mura Nuove, costruite a partire dal 1626, avevano lo scopo di proteggere l’intera conca genovese. Con l’avanzare dei secoli, attorno a queste mura vennero eretti forti e bastioni che formarono un vero sistema difensivo. Alcuni di questi, come Forte Sperone e Forte Begato, sono ancora in ottimo stato, mentre altri conservano solo tratti murari o rovine coperte dalla vegetazione.

Le fortificazioni tra le colline (Fonte FB @1-LE MURA: Passeggiando lungo le mura di Genova ) – spazioeco.it
Dal capolinea della funicolare Zecca-Righi, situato a 300 metri sul livello del mare, inizia uno dei percorsi più frequentati. Salendo si incontra Forte Castellaccio, nascosto tra gli alberi, e la Torre Specola, un osservatorio astronomico attivo dal 1820. Poco più in alto, Forte Sperone domina il punto più elevato delle Mura Nuove (450 metri). Da qui è possibile proseguire lungo via del Peralto per raggiungere Forte Begato, noto per la vista sul porto e sulla città vecchia. In alcuni punti si trovano attrezzature per la ginnastica all’aperto, un Parco Avventura con percorsi sospesi tra gli alberi e punti panoramici ideali per fotografi e camminatori esperti.
I sentieri del Parco si intrecciano con la rete delle antiche vie di comunicazione, come la via Postumia e la via del Sale, che collegavano la costa alla pianura padana. Lungo questi tracciati è ancora visibile parte dell’antico acquedotto genovese, con archi in pietra immersi nei boschi. Ogni tratto del Parco racconta un pezzo diverso della città, rendendolo un museo diffuso, a cielo aperto.
Itinerari tra osservatori, forti dimenticati e villaggi nascosti
Oltre ai percorsi classici, il Parco delle Mura offre escursioni più lunghe, come l’Anello del Diamante, uno dei tragitti più suggestivi. Il percorso parte sotto Forte Sperone e si estende per circa 9 chilometri, toccando Forte Puin e i ruderi dei Due Fratelli, fino ad arrivare a Forte Diamante, che con i suoi oltre 650 metri di altitudine è il punto più alto dell’intero sistema. Lungo il cammino, i visitatori incontrano neviere, usate in passato per conservare il ghiaccio, e il Sentiero delle Farfalle, un tratto dedicato all’osservazione di specie locali, con pannelli esplicativi.
Chi preferisce un tragitto alternativo può partire dal quartiere di Sampierdarena, costeggiando il mare e risalendo verso l’entroterra. Qui si attraversa Forte Belvedere e si passa davanti al Forte della Crocetta, costruito su un antico convento. Più avanti, tra i rovi, si nasconde Forte Tenaglia, una struttura difficile da individuare ma carica di storia.
In questa parte del Parco si trovano villaggi caratteristici, come Garbo, sede di un piccolo museo di storia contadina, e Fregoso, con le sue case colorate e le strade che probabilmente seguono il tracciato romano della via Postumia. Questi luoghi aggiungono un tocco umano al paesaggio, offrendo uno spaccato della vita rurale ligure.
Tutto questo rende il Parco delle Mura un luogo dove è possibile camminare per ore senza vedere un’automobile, tra silenzi interrotti solo dal vento e dalla natura. Nonostante la sua vicinanza alla città, resta uno degli spazi verdi più estesi e silenziosi della Liguria, dove la storia della Repubblica genovese incontra il profilo dell’Appennino e le valli che scendono al mare.
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